Concorso Letterario Un racconto per pensare
II Edizione

Locali per Pensare

via Santa Gonda, 57/H

59100 Prato

E-mail:

Telefono:

Cellulare:

Internet:

info@localiperpensare.it

Il testo del racconto va inviato, accompagnato dai propri dati (nome, cognome, indirizzo postale, telefono e mail) a info@localiperpensare.it con oggetto “Un racconto per pensare 2021”.
Allegare una fotografia dell’interno del Locale per pensare (annoverato nella nostra rete www.localiperpensare.it) a cui il racconto si ispira. In alternativa è possibile allegare una fotografia di un luogo che richiami l’atmosfera del racconto inviato, in accordo con la filosofia dei Locali per Pensare

Racconto in lingua italiana

Tema:

Vedi incipit nelle note

Copie:

Invio a mezzo email – formattazione del testo deve essere: Times New Roman, corpo 12, interlinea doppia

Lunghezza:

4) lunghezza compresa fra un minimo di 5000 ed un massimo di 8000 battute; le battute sono calcolate spazi inclusi

Opere ammesse:

3) Ogni partecipante può inviare un solo racconto

A parziale copertura delle spese di organizzazione la partecipazione al concorso prevede il versamento di una quota di euro 10,00 effettuabile in qualsiasi ufficio postale alla Postepay n. 4023600935680670 intestata a Valerio Corvisieri o nelle tabaccherie attrezzate alla medesima Postepay specificando il codice fiscale CRV VLR 61R27 H501H

Oggetti e strumenti “per pensare” a sorpresa per tutti i finalisti

05 Giugno 2021

La cerimonia di premiazione si terrà nel Locale per pensare più vicino alla residenza del primo classificato, mentre per il premio “Creatività per pensare” in un Locale per pensare Plus

Una Giuria composta dai fondatori di Locali per Pensare e da altre personalità legate al mondo culturale, tra cui docenti e scrittori, selezionerà i racconti vincitori

7) Il racconto deve necessariamente avere il seguente incipit (anche l’incipit è calcolato nel numero di battute):
“Quando Annalisa si alzò in piedi per parlare tutti tacquero e allora mi resi conto del perché avesse tanto insistito affinché ci riunissimo in quel locale per pensare: non voleva che il rumore di televisori o musica ad alto volume disturbasse quell’annuncio che doveva cambiare per sempre il corso delle nostre vite….”